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Ogni anno il 20 maggio l’ONU proclama la Giornata mondiale delle api, perché la loro sopravvivenza è di fondamentale importanza per tutti noi. 

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Eccezionali capacità di volo e organizzative   

Se esistesse il miracolo del volo, l’ape potrebbe incarnarlo. Come può questo animale, che pesa 80 milligrammi, ovvero cinque chicchi di riso, trasportare quasi il suo peso in polline e nettare? Come può un’ape fluttuare nell’aria sbattendo le ali 200 volte al secondo? Per non parlare della struttura “a nido d’ape” del loro habitat, che serve da ispirazione soprattutto nella costruzione degli aerei!  

Volo delle api: con tre diverse danze, le api raccolgono il polline... (ULLSTEIN BILD / ULLSTEIN BILD)


Una vita sociale e una comunicazione esemplari 
  

Per indicare ai loro simili i posti migliori in cui nutrirsi, utilizzano tre danze diverse. Quando hanno fretta, si pratica una danza chiamata “in cerchio” per indicare una vena vicina, una danza chiamata “a mezzaluna” il cui asse con il sole indica la direzione di quella vena, e la danza “a zigzag”, che indica la distanza esatta. La ricchezza della fonte è in ultima analisi evidente in termini di qualità, attraverso la durata della danza e l’intensità del movimento. E il profumo dei fiori che visitano e che portano sul loro corpo completa il quadro, spiega Gilles Bœuf, presidente del Centro europeo per la biomimetica e la bioispirazione.(Nuova finestra)(CEEBIOS).  

Si dice che se le api scomparissero dalla Terra, agli esseri umani resterebbero solo quattro anni di vita... (DPA / PICTURE ALLIANCE VIA GETTY)

Una famosa citazione recita:  “Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo resterebbero solo quattro anni di vita  “. Questa citazione, erroneamente attribuita a Einstein, dimostra almeno che la loro scomparsa, in particolare a causa dei pesticidi, potrebbe costarci caro.

Anche i calabroni asiatici, meno resistenti al calore rispetto alle api, sono minacciati. Si è scoperto che lo hanno capito bene: si radunano attorno agli intrusi e ne causano la morte tramite surriscaldamento. 

Primo piano delle api, della regina e della cera su un telaio di un alveare a Tolosa, 17 maggio 2021. (ARNAUD CHOCHON / HANS LUCAS)
Primo piano delle api, della regina e della cera su un telaio di un alveare a Tolosa, 17 maggio 2021. (ARNAUD CHOCHON / HANS LUCAS)

Ora, quando assaggiate un cucchiaio di miele, ricordate che per produrlo ci sono voluti 120.000 fiori, ovvero il lavoro di tre impollinatori nell’arco della loro intera vita. Rispetto, giusto? 

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